Quando si comincia a suonare l’arpa si scopre che, nonostante la sua diffusione sempre piu capillare, si tratta ancora di uno strumento “raro” di cui i negozi di musica locali spesso non si occupano. Se il rivenditore di chitarre e batterie dietro casa vostra non tiene le corde per l’arpa sarà opportuno che vi facciate una piccola scorta, o passerete una settimana senza suonare finché vi arriva il ricambio. Ovviamente si può sempre ricorrere alla spedizione espresso, ma questa è spesso costosa quanto la corda stessa.
Allora che fare, visto che la rottura di una corda è un evento molto frequente, ma sapere di quale corda si tratterà é imprevedibile? Comprare tutta la cordiera (quasi 700 Euro), e magare utilizzarne solo una minima parte?
Forse non è necessario. In realtà le corde che si spezzano più spesso sono quelle di prima, seconda e terza ottava. Avrete notato inoltre che il loro calibro aumenta in maniera estremamente graduale e che due corde contigue sembrano quasi identiche in quanto a spessore. Questo significa che se montate la corda immediatamente vicina non noterete molta differenza, a patto che sia del colore giusto, bianca, nera o rossa. Questo vi permette di avere una scorta molto ridotta, ma statisticamente più utile.
Con quali corde allora? Con il cosiddetto “scheletro di cordiera”:
il Mi (può essere usato anche per il Re),
il Do (è rosso quindi bisogna per forza avero),
il La (può fare da Sol o da Si) e
il Fa (è nero e anche questo non può essere sostituito).
E bisogna prenderli di prima, seconda e terza ottava (perché le ottave non sono intercambiabili).
Si tratta di comprare dunque solo 12 corde, per di più tra le più economiche, vendute con lunghezza doppia, quindi in grado di sostituire sia la corda indicata sia la sua vicina.
A questo punto però fate le cose come si deve: montate budello dove è normalmente previsto (di solito già sulla seconda ottava e sempre, assolutamente sulla terza!!!), anche se un nylon costa qualche euro di meno. Non si tratta solo di una questione di sonorità, ma anche di durezza della corda e scivolosità sotto le dita (e di calli, che sul nylon si formano molto meno).
Se si studia uno strumento un minimo seriamente bisogna abituarsi a sentirlo sotto le dita nel modo giusto.
E se si spezza una corda di 4 o 5 ottava?
Quella bisognerà farsela spedire, ma intanto che la aspettate magari potete risolvere il problema annodando il pezzo più lungo rimasto con una delle corde che avete già in casa. Come fare?
Ve lo dico la prossima volta!