Come annodare una corda spezzata

Nel post precedente vi avevo anticipato che vi avrei insegnato questo importantissimo trucco di sopravvivenza, chissà perché oggi trascurato dalla maggior parte delle arpiste.

L’importante è che la corda principale sia lunga abbastanza da arrivare al capotasto, che è quel pezzo di metallo, dotato di scanalatura,  localizzato immediatamente al di sopra del tendicorda del bequadro.

Questo, per intenderci.

Il trucco non funziona sempre, ma abbastanza spesso da meritare di essere tentato in caso di necessità e viene illustrato in un metodo per arpa di Lucille Lawrence e Carlos Salzedo.

Si tratta di fare un semplice nodo alle estremità di ciascuna corda, quella principale e quella che vi serve da prolunga e prima di stringerlo di farci passare l’altra corda.

E’ consigliato che la prolunga sia più sottile della corda principale.

Si tratta quindi di due nodi che si stringono l’un l’altro.

Quando funziona il nodo dura anche per mesi e anni!

Vale la pena imparare a farlo perché sono capitati periodi in cui le corde in commercio erano particolarmente fragili e si spezzavano in continuazione. anche dopo un paio di giorni. Valeva la pena quindi, se ci si ritrovava in mano una corda di un anno prima, riciclare quella piuttosto che sostituirla con una nuova.

E che dire adesso, che i nostri fornitori locali sono tutti chiusi?!